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Immagine del redattoreProf. Romina

La matematica di tutti i giorni



Siamo così presi a pensare che la matematica sia qualcosa di difficile e irraggiungibile ai più che non ci rendiamo conto come di fatto siamo circondati da essa e da come su di essa siano fondate la maggior parte delle applicazioni che utilizziamo quotidianamente. Pensiamo, per esempio, ai mattoni della matematica: i numeri. Come sarebbe la nostra vita senza di loro? Troviamo i numeri in qualsiasi contesto e come potremmo fare senza? Pensiamo di svegliarci un giorno e di non poter più utilizzare i numeri, perché non esistono. Non avremmo più la sveglia alle 7:00, così come non sarà il 42 l’autobus da prendere per andare a scuola, la campanella della prima ora non suonerà alle 8:00, non sarà 1,00 euro il costo di un cornetto con la crema, non sarà 6 il voto per la sufficienza, non saranno 125 i grammi di una porzione di pasta al pomodoro, non sarà il 5 il canale dove vedere la Champion il mercoledì sera, non sarà 49 il numero civico dove abitiamo, non sarà 61 il posto in platea per lo spettacolo di teatro, non saranno 150 i chilometri per andare al mare, 25 i gradi di temperatura consigliata per fare il bagno in piscina, non saranno 18 gli anni per poter prendere la patente di guida dell’auto e non saranno 102 i battiti subito dopo una corsa. Sono infiniti i numeri che caratterizzano la nostra quotidianità e dietro ognuno di essi c’è un significato ed un possibile “modello matematico” con il quale si è cercato di interpretare la realtà. I numeri scolpiscono la nostra vita, nascondendosi ovunque: dietro ogni oggetto, dietro ogni nostro gesto, dietro ogni progresso collettivo. Ci aiutano a superare le incertezze, a gestire al meglio le cose e a scegliere cosa è meglio per noi.


I numeri sono da sempre i nostri compagni di viaggio. Sono una rappresentazione della realtà. Una astrazione che risulta essere comoda e anche efficace. Modellano la realtà e ci permettono di capire anche le varie dinamiche. Possiamo condividere i numeri con gli altri, possiamo discutere di numeri, possiamo ritrattarli e perfino affinarli. Sin dall’antichità la nostra curiosità ci ha spinto a riassumere gli schemi di funzionamento delle leggi naturali che governano la realtà e questi e molti altri numeri ci hanno accompagnato per tutto il corso della storia consentendo passo passo il progresso scientifico e tecnologico che caratterizza la nostra attualità. In un certo senso i nostri smartphone affondano le radici nelle prime osservazioni del cielo notturno fatte dai nostri antenati. Eppure, nonostante questo indiscutibile fascino, le materie scientifiche e tecnologiche non godono solitamente di grande appeal, anzi vengono pensate come dominio esclusivo di misteriosi addetti ai lavori o come sadico meccanismo scolastico fine a se stesso.

Sicuramente i numeri sono lo strumento che ha consentito di calcolare tutto l’occorrente per inviare il primo uomo sulla Luna, ma allo stesso tempo costituiscono un importante e semplice strumento per ragionale sui piccoli-medi problemi che ci troviamo ad affrontare ogni giorno. Qualcosa che deve appartenere al bagaglio culturale di ognuno. Come si leggono i dati di una pandemia in atto? Quale piano tariffario per il telefono mi conviene sottoscrivere? Quante piastrelle mi occorrono per pavimentare il bagno? Quale prodotto mi conviene acquistare durante i saldi? O come posso variare le dosi degli ingredienti per fare il pan di Spagna con 6 uova anziché con 4 come dice la ricetta? Una serie di domande che potremmo tranquillamente incontrare durante la nostra quotidianità e che, incredibile a credersi, si basano sulla conoscenza della matematica.



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